36 RATE TASSO ZERO SOLO PER CHI LA PREORDINA A1 II SONY A1II

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36 RATE TASSO ZERO SOLO PER CHI LA PREORDINA A1 II SONY A1II

Marca: Sony - Condizioni prodotto: Nuovo - Categoria prodotto: Mirrorless
7.499,00 €
208,00 €

Disponibile in PREORDINE



Per la nuova ammiraglia il cliente finale avrà la possibilità di pagare tramite AGOS a tasso zero in 36 mesi (208€) per ordini e pre-ordini entro il 31/12: arriverà in tal senso comunicazione nei prossimi giorni (vi chiediamo di farci pervenire eventuali PRE-ORDINI che non saranno soddisfatti entro Dicembre, in modo da approvare le pratiche visto che le tabelle in Gennaio saranno chiuse). L'arrivo previsto per questa fotocamera è fine anno.

Da almeno un anno c'era un'anomalia nella gamma alta delle mirrorless Full Frame di Sony: la macchina top di gamma, la A1, era rimasta indietro rispetto ad alcune funzioni dei modelli ufficialmente "minori". Parliamo pur sempre di macchine blasonatissime, come la A9 III o la A7 V, che però rischiavano su questo o quell'aspetto di far arrossire la primadonna della gamma Sony. Per levarla dall'imbarazzo, Sony ha svelato proprio oggi la nuova generazione di A1, precisamente la A1 II. Una macchina, che - va detto - è fantastica ma ha un costo che la relega all'ambito professionale: 7500 euro solo corpo, una cifra non troppo distante da quella di lancio della prima edizione di quattro anni fa (era 7300 euro) ma comunque capace di mettere alla corda anche i più ricchi budget amatoriali. 

La filosofia dalle A1: la macchina brava in tutto

Si chiama A1, infatti, proprio perché nelle intenzioni dei progettisti questa macchina non ha una spiccata vocazione fotografica o video; o meglio le ha entrambe, in un progetto costruttivamente senza compromessi, per eccellere in tutte le discipline e diventare così la macchina "unica", uno appunto. Questo a partire dalla risoluzione: non siamo ai 62 Mpixel della A7 R V, che però potrebbero diventare anche un limite nella ripresa video; ma non siamo neppure ai 24 della A9, insufficienti per fotografie artistiche. La A1 II, come nella prima versione, si posiziona a 50 megapixel, taglio adatto a fotografie anche riquadrabili e per il video anche 8K. Ovviamente, data la caratura della macchina, il sensore CMOS stacked Exmore RS e l'elettronica (doppio processore Bionz XR) sono opportunamente strutturati per garantire prestazioni allo stato dell'arte in termini di sensibilità e di rumore ridotto, caratteristica che Sony sostiene essere decisamente migliorata in questa edizione, con una resa che dovrebbe far sentire, anche alle basse luci, il peso di 50 megapixel.

Non si tratta di una rivoluzione rispetto alla versione I ma di una evoluzione che coglie tutte le novità introdotte dagli altri modelli lanciati in questi quattro anni, soprattutto di buona parte che hanno segnato il debutto della A9 III, la fotocamera super-sportiva di Sony. Tutte le cose buone della A1 originaria restano (qui sotto la nostra prova) ma si aggiungono particolarità soprattutto sull'autofocus e sulla tenuta agli altri ISO che restituiscono a questa macchina lo scettro del vero top di gamma.

Un controllo da professionisti: meno menù, più tasti fisici

La vocazione pro della A1 II si vede già impugnandola. A partire dal grip, che è stato ingrandito e migliorato (uniformandolo a quello della A9 III) per una presa più salda e soprattutto più ergonomica. I controlli principali sono fisici, com'era già sulla prima generazione e sulla A9 III: sulla parte alta, non solo c'è la classica ghiera dei modi, incrociata con il selettore foto/video alla base, ma c'è anche una ghiera dedicata esclusivamente al trasporto (scatto singolo, diverse raffiche, bracketing, e così via) e una sotto-ghiera per la scelta della modalità di autofocus.In questo modo, grazie anche alle due ghiere di controllo dei parametri di scatto, il fotografo ha sottomano tutte le regolazioni senza dover mai entrare nel menù: l'attimo fuggente, così, è decisamente più catturabile, grazie a un'immediatezza non ottenibile con la navigazione neppure nei menù personalizzati. Si aggiunge poi, rispetto alla generazione precedente, un tasto funzione programmabile in più (il C5 sul frontale).C'è anche un nuovo sensore a infrarossi (sempre sul frontale, nei pressi dell'illuminatore AF) capace di analizzare ancora meglio del solo CMOS la luce sulla scena e proporre un bilanciamento del bianco automatico molto più accurato, basandosi anche sull'aiuto di un'unità di processamento AI dedicata.Vocazione professionale anche nella scelta degli slot di memoria, diventata oramai una costante della fascia alta Sony: due slot di memoria, entrambi multicompatibili SD card/CFe tipo A, questo a garanzia della massima flessibilità di utilizzo e, se necessario, di velocità di scrittura adeguate a qualsiasi raffica o formato video.

Per la funzione voice memo, invece, è stato aggiunto anche un microfono sulla parte posteriore della camera, in favore di fotografo, per migliorare i commenti da associare alle immagini anche se pronunciati sottovoce, come necessario in alcune location e situazioni.

Il display è diventato ora articolato a 4 assi, come nelle blog-camera, proprio a incarnare il posizionamento multi-purpose di questa macchina super versatile. Il mirino è OLED e capace di funzionare a 120 fps per la massima fluidità delle immagini.

Le batterie sono le NP-FZ100 classiche della gamma Alpha di Sony; cambia però il caricabatterie, che ora è a due slot di ricarica in contemporanea, fattore decisivo per il professionista che, in location, rischia di prosciugare le batterie più velocemente dei tempi di ricarica previsti dal caricabatterie singolo.

Prestazioni migliori agli ISO medio-alti

Sony ha dichiarato, al lancio di questa nuova macchina, di aver migliorato la sensibilità ed esteso la gamma dinamica a 15 stop con un livello di rumore ridotto rispetto al passato.

La stabilizzazione in body: fino a 8.5 step di recupero

Anche la stabilizzazione a cinque assi è diventata più accurata e con una corsa in grado di correggere movimenti fino a 8,5 step di tempi di scatto, per lo meno al centro dell'immagine. Nelle aree periferiche, le prestazioni scendono a 7 step. Molto meglio, comunque, dei 5.5 step della prima generazione. In caso di ottica stabilizzata, i due sistemi lavorano sinergicamente migliorando ancora di più le prestazioni.

L'autofocus della A1 si riallinea alle migliori implementazioni Sony

L'autofocus delle mirrroless Sony è ritenuto il vero riferimento del mercato. Il riconoscimento dei soggetti, negli anni, si è esteso dagli umani ad altri tipi di soggetti e anche a posture e inquadrature non frontali. La prima A1 era rimasta indietro soprattutto su questo aspetto. Non a caso il nuovo modello estende le funzionalità autofocus allo stato dell'arte delle mirrorless Sony: ora vengono riconosciuti, anche automaticamente, animali, uccelli, auto, treni, aeroplani, insetti, il tutto con miglioramenti nei tempi e nell'accuratezza del riconoscimento di oltre il 30%.

E per molti di questi (uccelli, insetti e aerei, per esempio) è anche possibile specificare quale parte del soggetto va messa a fuoco, se il muso o il corpo. Questo modalità di riconoscimento del soggetto sono ora presenti sia in modalità foto che video.

La nuova modalità automatica permette di non selezionare specificatamente un solo tipo di soggetto ma lasciare la macchina sensibile al riconoscimento di più oggetti in contemporanea; è anche possibile filtrare quali categorie lasciare attive e quali disattivare, per evitare falsi punti di messa a fuoco.

La raffica non è da Olimpiadi, ma spinge pesante

Sony, con il lancio della A9 III prima dell'estate, è andata a presidiare le esigenze dei fotografi sportivi, con una macchina global shutter dalla raffica spaventosa (120 fps) e senza alcun blackout nel mirino. Questa A1 II non eredita queste caratteristiche (ma la raffica estrema non è neppure nelle vocazioni di questa macchina), ma comunque conferma i 30 fps e un oscuramento del mirino ridottissimo.

Per non perdere l'attimo, a prescindere dai tempi di reazione del fotografo, si può impostare la pre cattura, che si attiva con la mezza pressione del tasto di scatto; quando si completa la pressione del tasto di scatto, parte la raffica alla velocità impostata anche in maniera retroattiva, fino a un secondo.

Infine, per evitare il riempimento indiscriminato delle schede quando si scatta a raffica, è stata introdotta la comodissima modalità "burst": praticamente, se la si attiva, alla pressione del tasto di scatto la raffica parte a cadenza ridotta per poi accelerare alla massima velocità se si preme contemporaneamente anche un tasto funzione (il C5 sul frontale è preprogrammato a questo fine).

Le riprese video: codifiche uguali alla A1 ma con nuove possibilità sulle LUT

Per quello che riguarda le riprese video, i formati gestiti sono diversi. L'8K si ferma a 30p in codifica a 10 bit 4:2:2 con cattura full frame; Nel caso del 4K, si arriva a 120p, sempre 10 bit 4:2:2, ma in questo caso c'è un crop alla porzione centrale da 5.8k; se si resta invece fino a 60p, la ripresa è full frame. Per la massima qualità c'è anche il formato Intra (senza compressione inteframe) fino a 60p, modalità che però opera un leggero crop dell'immagine (1.1x). Tutto questo è di fatto in continuità con le prestazioni già offerte dalla A1.

Le novità riguardano le riprese in log grazie alla compatibilità con i profili delle camere professionali Venice e Burano e con la possibilità, ereditata dalla A9 III, di importare fino a 16 LUT personalizzate per avere una visualizzazione in real time della resa finale post grading di base.

I passi avanti nella stabilizzazione si fanno sentire anche nelle riprese video, con un miglioramento del 20%, secondo quanto dichiarato da Sony, nella nuova modalità Dynamic Mode rispetto alla Active Mode. Viene anche introdotto il framing stabilizer già visto sulle blog mirrorless di Sony: si tratta di un automatismo di reframing ottenuto con il contributo sineregico dello stabilizzatore e di un reframing attivo basato su intelligenza artificiale. Scelta la posizione del soggetto, è possibile mantenerla automaticamente durante i movimenti, finché possibile, grazie a stabilizzazione e reframing. Nulla che non possa essere fatto in post-produzione ma che così può anche essere perfezionato in macchina, abbattendo i tempi di editing.

Interessante anche la possibilità di catturare immagini fotografiche durante la ripresa video grazie alla funzione Shot Marks.

Sony A1 II

Sony A1 II

prezzo di listino 7.500,00 €

50 megapixel di assoluta qualità

 

La prova della prima generazione della A1 l'avevamo condotta testando a fondo la capacità di raffica e di messa a fuoco in condizioni di buona illuminazione, ottenendo risultati eccellenti. Questa volta abbiamo voluto verificare la tenuta alle bassissime luci, fattore non trascurabile per un sensore da 50 megapixel che, non fosse altro che per la modesta superficie di ogni fotosensore, non può strutturalmente essere un campione di sensibilità. Eppure la A1 II ci ha stupito ancora una volta: le promesse di mantenere il rumore contenuto e soprattutto senza grande aggressione dei dettagli è stata mantenuta, pur con scatti fino a ISO belli alti. Per il resto l'ergonomia è eccellente, malgrado il peso non trascurabile; la batteria dura più del previsto; l'interfaccia fisica permette tutti i controlli "a mano", come piace ai fotografi veri. Insomma, una vera macchina iper-versatile e senza compromessi, salvo quelli con il conto in banca: la riga "-7500" sull'estratto conto non tutti se la possono permettere. Ma sognare non costa nulla.