50-150mm GMaster F2 SONY
€ 4.400,00
ANCHE A RATE TASSO ZERO
Lo zoom della famiglia G Master di cui vi raccontiamo è un 50-150mm f/2: secondo logica il complemento ideale del 28-70mm sarebbe stato un 70-200mm, ma ci sono ragionamenti sensati dietro la scelta di una gamma di focali più corta. Il primo è di natura geometrica: il diametro della lente frontale è grossomodo determinato dalla lunghezza focale divisa per la luminosità. Non a caso, quella del nuovo zoom è di circa 75mm, ossia 150/2. E questo porta a un diametro complessivo dell’obiettivo di ben 102,8mm, con passo filtri da 95mm. E non tiriamo ancora in ballo il peso che, sebbene relativamente bassissimo, fa segnare 1.340 grammi.
Appare chiaro che un 70-200mm f/2 avrebbe dimensioni esagerate: lente frontale da 100mm, con probabile passo filtri da 112mm, diametro di almeno 120mm e peso che certamente svetterebbe oltre il chilo e mezzo. Insomma, un oggetto che perderebbe la maneggevolezza che un 70-200mm deve avere, essendo uno zoom che normalmente si usa a mano libera nel reportage, a bordo campo, nei palazzetti dello sport…
Obiettivo: ritratto
Sony ha quindi pensato di concentrarsi sul ritratto con uno zoom che copre tutte le focali utili a questo genere, dal 50mm – per immagini a figura intera o mezzo busto con un buon grado di ambientazione – al 150mm per primi piani stretti con accentuato schiacciamento prospettico e spiccato isolamento del soggetto. Disporre di un f/2 anziché di un f/2,8 consente di gestire ancora più finemente lo sfocato, raggiungendo uno stacco dei piani sconosciuto a qualsiasi zoom con focali simili. Non stiamo dicendo che con il 50-150mm f/2 si raggiunge il massimo in tal senso: ci sono focali fisse ancora più luminose, basti citare il Sony FE 85mm F1.4 GM II (per tacere di mediotele con aperture ancora maggiori prodotti da alcuni concorrenti). Ma è la prima volta che in ambito full frame autofocus viene proposto uno zoom con focali lunghe e luminosità f/2 costante.
Senza troppi giri di parole, il nuovo zoom Sony è grosso: ha forme e proporzioni che non lo fanno somigliare ad altre ottiche della Casa, essendo più largo del Sony FE 70-200mm f/2,8 GM II, ma più corto e snello del GM 300mm f/2,8. I numeri chiariscono tutto: lungo 200mm e, come detto, largo 102,8mm, pesa 1.340 grammi senza il piedino removibile per la connessione al treppiedi (il 70-200mm pesa 1.045g).
La zoomata è interna, quindi l’obiettivo non cambia dimensioni, ma lo spostamento delle lenti è cospicuo e comporta una variazione del baricentro che, non molto intuitivamente, va in avanti alla focale minima. Niente di percettibile nell’uso a mano libera che, anzi, è particolarmente agevole. Il rapporto tra volume e peso, infatti, è molto alto e questo facilita la gestione di comandi e ghiere.
Notevole quella dello zoom, che con pochi gradi di rotazione e con la giusta fluidità passa da un estremo all’altro. Ineccepibile quella della messa a fuoco, posta in posizione avanzata, che può essere regolata in modo da attivare al tocco la messa a fuoco manuale. Tra le due ghiere principali, ben tre pulsanti personalizzabili e i classici cursori per la gestione della messa a fuoco. Più vicino alla fotocamera, invece, l’anello dei diaframmi, che può essere lasciato su A cedendo alla fotocamera il compito di gestire le aperture. Queste, mettendo mano all’ottica, sono gestibili a passi di 1/3 di stop, anche senza click per le riprese video (il cursore de-click è in posizione defilata, vicino all’innesto).
Un’ampia zona del barilotto è occupata dall’anello rotante (con pomello di serraggio) al quale si fissa il piedino per il “cavalletto”: non è la soluzione che preferiamo, sia perché il relativo nottolino richiede una coppia di serraggio notevole per azzerare il gioco (e alla lunga potrebbe diventare lasco), sia perché, una volta rimosso, lascia scoperto l’innesto che ha spigoli non proprio confortevoli per l’appoggio della mano sinistra.
Parliamo di sfumature, essendo la struttura, un mix di leghe metalliche e materiali sintetici, uno dei pregi dell’obiettivo: le finiture sono di alto livello e Sony garantisce anche una notevole resistenza alle intemperie. Di serie troviamo una custodia morbida e il paraluce che dispone di uno sportellino scorrevole, non amovibile, per il controllo di filtri orientabili.
Lo schema ottico è di quelli che fanno impressione: è composto da 19 lenti in 17 gruppi e ben 9 elementi sono “speciali”. Troviamo 2 lenti Super ED (extra low dispersion), 3 ED, 2 asferiche, 2 XA (extreme aspherical). Inoltre un numero non specificato di lenti è dotato di sistema antiriflessi Nano AR Coating II, mentre quella frontale è trattata per repellere grasso e sporco.
La struttura ottica prevede elementi molto prossimi alla flangia di innesto, per cui è impossibile montare i moltiplicatori di focale 1,4x e 2x.
Sony dichiara di aver calibrato la correzione dell’aberrazione sferica per ottenere un buon compromesso tra risoluzione e bokeh, tanto avanti quanto dietro il piano di messa a fuoco. Il discorso vale non solo a tutta apertura, ma anche ai diaframmi medi dove la costruzione dell’iride a 11 lamelle promette una resa morbida con punti fuori fuoco dalla naturale conformazione circolare. Anticipiamo i risultati del test confermando quanto dichiarato dalla Casa, ma va notata anche la spiccata conformazione a mandorla (altresì detta a occhi di gatto) dei punti luminosi sfocati posti ai bordi alle maggiori aperture. Sebbene lo schema ottico sia studiato per ridurre e alleggerire ove possibile diametro e peso delle lenti, resta il fatto che abbiamo a che fare con un 50-150mm f/2, banale constatazione che ha indotto Sony a installare ben quattro motori lineari per azionare adeguatamente due distinti gruppi di lenti. Questo ha lo scopo di accelerare le operazioni, di ridurre il focus breathing e di mantenere per quanto possibile elevate le prestazioni ottiche anche alle brevi distanze. Per quanto riguarda la rapidità, basti sapere che l’AF è in grado di tenere il passo della A9 Mark III fino a 120 fotogrammi al secondo e che il tracking è possibile anche durante la zoomata (sia in foto che in video).
A proposito di close-up, il nuovo zoom scende fino a 0,4 metri a 50mm e a 0,74m a 150mm, raggiungendo quindi un rapporto di riproduzione 1:5. Niente di speciale, insomma, ma tutto non si può avere…
- Apertura massima f/2
- Apertura minima f/22
- Schema ottico 19 lenti in 17 gruppi
- Angolo di campo (full frame) 46,8°-16,4°
- Angolo di campo (APS-C) 31,7°-10,8°
- Minima distanza di messa a fuoco 0,4-0,74m
- Rapporto di riproduzione 1:5
- Lamelle del diaframma 11
- Diametro filtri 95mm
- Paraluce in dotazione, a cilindro
- Dimensioni diametro 102,8mm, lunghezza 200mm
- Peso 1.340g (senza attacco per il treppiedi)
- Innesti disponibili Sony E
- Importatore sony.it